![]() |
La pupa di zucchero che ho distrutto per errore |
Cominciamo facendo una santa precisazione: lo stare allegri è alla base del nostro vivere. E tutto quello che scegliamo insieme, in famiglia, è guidato unicamente dal desiderio di mantenere sorrisi e buon umore. Detto questo rifiutiamo di farci parte attiva in qualsiasi lotta o "crociata" contro questa o quella manifestazione. Halloween non la contempliamo come festa perché non ci piace. Ci appare pacchiana e pesante. E oltremodo scimmiottante i cugini ammmericani. A noi, nel ponte del due novembre, piace ricordare e festeggiare "i morti". Già, può apparire assai macabro, ma qui in Sicilia e, in particolare, a Palermo c'è un rapporto particolare con le anime dei defunti: un affetto misto a paura e ironia che rende questa festa unica. Per questo motivo stamattina siamo andati alla "Fiera dei morti". Nessuna bara o mummie in vendita, ma dolciumi, giocattoli e attrazioni. A Palermo c'è più di un'area espositiva aperta al pubblico. Noi abbiamo scelto quella a ridosso di Monte Pellegrino, all'interno dell'ex Fiera del Mediterraneo.
Rosa Maria è ancora troppo piccola per capire il senso di tutto questo. Ma con Alessandra abbiamo deciso di farle dono della prima pupa di zucchero. Il paladino, figura tradizionale, costava 25 euro. Abbiamo optato per una più sobria Biancaneve, che sebbene assai lontana dalla raffigurazione tradizionale, aveva un prezzo più abbordabile: 5 euro. Abbiamo voluto, così, tramandare un momento particolare. Una festa davvero straordinaria e che rivela credenze che la globalizzazione sta, man mano, cancellando. Sulle bancarelle c'erano caramelle, biscotti, martorana...
Sono dolci che fanno parte di quella cesta di doni che vengono portati dai morti e che si aggiungono proprio ai pupi di zuccaru, pupi di cena o più semplicemente cena. In pratica, questo ben di Dio non sarebbe altro che un segno di continuità tra i vivi e i morti. E il fatto che i destinatari siano i piccoli, indica in qualche modo la stessa continuità che si vuole tramandare delle virtù e delle qualità di chi non vive più la dimensione terrestre. Non vi annoio con alcune tesi interessanti... ma si parla anche di cannibalismo per via delle statuette a forma di uomo. (Qui un estratto assai bello di un saggio del professore Antonino Buttitta)
Sono dolci che fanno parte di quella cesta di doni che vengono portati dai morti e che si aggiungono proprio ai pupi di zuccaru, pupi di cena o più semplicemente cena. In pratica, questo ben di Dio non sarebbe altro che un segno di continuità tra i vivi e i morti. E il fatto che i destinatari siano i piccoli, indica in qualche modo la stessa continuità che si vuole tramandare delle virtù e delle qualità di chi non vive più la dimensione terrestre. Non vi annoio con alcune tesi interessanti... ma si parla anche di cannibalismo per via delle statuette a forma di uomo. (Qui un estratto assai bello di un saggio del professore Antonino Buttitta)
Oggi con noi c'era anche il nonno che ha regalato a Rosa Maria alcuni splendidi maglioncini peruviani. Non vi dico il mercanteggiare per il prezzo... A quanto pare ai mercanti piace mercanteggiare. Pochi, invece, i giocattoli interessanti. Quello che mi ha fatto impressione è stata poi la presenza massiccia di cuscini tondi con il volto sorridente. Ogni due bancarelle si vendeva questo prodotto... mistero.
0 Commenti