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foto di Georges Biard |
"Dopo il parto non ero in grado di rimettermi subito a lavorare, lo ammetto: la gravidanza mi ha distrutta, ho impiegato tre anni per riprendermi". A pronunciare queste parole non è stata Alessandra ma Giovanna Mezzogiorno in un'intervista a Vanity Fair. Premetto che ho sempre trovato difficile commentare (e giudicare) - da uomo - come una donna si possa sentire durante un evento come la gravidanza e il suo seguito. Insomma, se è pur vero che durante la fase di gestazione e dopo il parto ci troviamo a dover fare da parafulmini ai cambi d'umore e alle diverse isterie, e riusciamo a cogliere il peso di certi aspetti, c'è da dire che quello che attraversa una donna, sia interiormente che a livello esteriore, è essenzialmente indescrivibile. Vivono uno stravolgimento che si ripercuote in ogni piccolo aspetto della vita. Eppure questa intervista e la titolazione di molti giornali inizialmente non mi avevano convinto. Ma perché dire pubblicamente che per riprendersi da una gravidanza occorrono tre anni? Cosa significa? E guardavo alla mia esperienza: alla grande forza di volontà di Alessandra, al post parto che è stato un periodo abbastanza felice. Al fatto che Alessandra stessa si fosse ripresa in fretta...
Ma ripensando, con meno impulsività, a quanto vissuto mi sono dovuto ricredere.
Sì, perché se è vero che la mia esperienza, ringraziando Dio, è stata bella, è anche vero che quello che ha attraversato Alessandra è rimasto per buona parte dentro di lei. Con i dubbi, le paure, il sentirsi magari inadeguata... E tutto questo veniva messo fuori sotto altre forme: il cambio d'umore, la rabbia, le reazioni fuori dall'ordinarietà. Non sempre però erano gli ormoni. Noi uomini - ammettiamolo - attribuiamo spesso a questo aspetto - gli ormoni - alcune reazioni che in realtà noi stessi generiamo (so che la pagherò cara per tutti questi outing). Beh, allora forse di attrici come Giovanna Mezzogiorno ce ne vorrebbero tante, molte di più. Perché, in fondo, riescono a far venire fuori, senza troppe ipocrisie, l'umanità di un momento che stravolge la vita. Insomma quello che la Mezzogiorno ha fatto con queste dichiarazioni è stato rendere comune un sentimento che troppo spesso viene nascosto. Sì, perché oggi è il periodo delle super mamme tuttofare, delle donne in carriera che vivono la gravidanza senza alcun problema o peso... insomma, mi ricorda molto la logica che sta dietro certi selfie dove si prepara tutto alla perfezione per trasformare la finzione in una realtà - per l'appunto - virtuale. Molte mamme, probabilmente, dopo l'intervista a Giovanna Mezzogiorno si saranno sentite meno sole. E anche noi papà... un po' di più in colpa...
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