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Secondo compleanno, nuove emozioni


Rosa Maria ha compiuto due anni. Ieri un'allegra festicciola in casa con i nonni, gli zii e i cuginetti. Uno di quei momenti che sicuramente resteranno nella memoria grazie alle foto di gruppo dietro la torta o a qualche filmato fatto col telefonino. Una circostanza bella che mi ha riportato indietro nel tempo, alla mia infanzia. Le feste di compleanno, infatti, sono state sempre fatte in famiglia e con la famiglia. Sono nato a luglio e mi veniva sempre posto il dilemma: i compagnetti sono fuori in vacanza, chi verrà... in realtà non è stato fatto mai un vero sondaggio, almeno questo è quello che molto sinceramente penso. E ricordo che dopo qualche fallimentare tentativo si era deciso di mantenere tra le mura domestiche la festicciola. E così ieri per Rosa Maria abbiamo scelto di fare una festa "familiare". Tre le fasi di preparazione:
  • Torta
  • Festoni e palloncini
  • Regali
LA TORTA

Io e Alessandra davanti alla splendida torta
È la cosa fondamentale. Non c'è compleanno senza torta. Possono mancare i regali, gli invitati ma mai la torta (e le candeline, ovviamente). Come lo scorso anno, la mega torta è stata preparata direttamente da Alessandra, abile e paziente. Ha lavorato per diverse settimane alla ricerca del soggetto migliore. Insomma ci sono centinaia, se non migliaia, di personaggi possibili: Topolino, Masha e Orso, Dotty... E su questi personaggi sono in vendita centinaia di  supporti in ostia, plastica. Insomma le decorazioni che vanno posizionate sulla torta. Ecco, Alessandra ha scelto il personaggio più caro a Rosa Maria: MOFY. Peccato che di Mofy non esista nulla in commercio, almeno a Palermo. Non so per quale motivo ma non abbiamo trovato né decorazioni, né pupazzi, né personaggi di questo cartone animato. E così abbiamo lavorato di fantasia. Abbiamo acquistato marshmallow colorati, fiorellini, un alberello di natale e fiocchi di neve. Per fortuna a casa abbiamo rinvenuto tra i cumuli di costruzioni una Mofy smarrita. Recuperata l'abbiamo sistemata su delle nuvolette bianche e il gioco è stato fatto. Vi lascio immaginare la gioia di Rosa Maria di fronte a questa creazione colorata. Per l'impasto realizzeremo presto una video ricetta. Ma vi posso assicurare che, senza ombra di dubbio, la Mofytorta era buona. Molto buona. Buonissima.

I FESTONI E I PALLONCINI

Una foto scattata durante la battaglia dei palloncini
La stanza l'abbiamo addobbata per bene. Abbiamo trovato a 50 centesimi dei festoni bellissimi (tra le altre cose li abbiamo acquistati con lo sconto del 50% nel negozio "tuttoaunero"). Abbiamo così colorato la stanza da pranzo anche con la scritta "Happy Birthday" (non abbiamo quella in italiano). E poi tanti palloncini, molti palloncini, troppi palloncini (grrr)... hanno riempito ogni spazio potenzialmente calpestabile. Ovviamente quello che agli adulti appare come un innocuo involucro di plastica contenente aria, per i bambini può trasformarsi in un'arma di distruzione di massa. Il mio povero presepe ha subito un centinaio di bombardamenti. Grazie al fidanzato di mia cognata, i cuginetti di Rosa Maria hanno escogitato una lotta con i palloncini che ha, di fatto, trasformato la stanza in un campo di battaglia. E così il presepe posizionato sullo sparecchiatavola è stato oggetto di numerose incursioni. Un intero gregge è stato abbattuto, i pastori sono rimasti per terra. Così anche i suonatori di cornamuse si sono dissolti dietro le montagne. Gli unici a salvarsi Maria e Giuseppe sistemati all'interno della stalla. 

REGALI

Ci sono stati tanti regali. Si è trattato al 90 per cento di vestitini (che hanno reso felicissima mamma Alessandra), al 5 per cento di libri (regalati da mamma e papà), al 5 per cento giocattoli. Rosa Maria ha accolto tutto con lo spirito gioioso che contraddistingue per ora il suo giocare: lanciando per aria di volta in volta ogni regalo tra lo sguardo smarrito di alcuni parenti. Mia figlia ha un modo tutto suo per dimostrare la felicità. Ovviamente non sono mancati i momenti di tensione con la cuginetta per l'utilizzo temporaneo dei giocattoli. Una lotta all'ultimo peluche con capovolgimenti di fronte che vedevano di volta in volta passare tutti i parenti da una parte all'altra molto velocemente... Ad un certo punto non era più chiaro chi avesse cominciato per prima la lite o la titolarità temporanea del giocattolo. E in questo caos la migliore scelta per un apprendista papà è quella di farsi da parte e fingere una impegnatissima telefonata con il presidente degli Stati Uniti d'America.

Alla fine ci siamo divertiti tanto. Abbiamo sperimentato come in una festicciola semplice tra le mura di casa si possa trasmettere quella dimensione di famiglia che rende forti e uniti. Non voglio fare la morale, ma credetemi: è veramente un dono poter vivere la famiglia anche in queste occasioni. Spesso, un po' per necessità e un po' per virtù, si tende a fare festicciole fuori casa con gli amichetti. Secondo me, l'una non deve escludere l'altra. Anche perché proprio in questi primi anni si crea uno spirito di condivisione che farà vivere la famiglia sempre come dimensione di condivisione e festa.

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