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Il parco "Livia Morello" al Foro Italico di Palermo

Palermo è Capitale italiana della Cultura per il 2018. E questa notizia non può che rendermi felice. Anche come papà. Sì, perché sapere di crescere mia figlia in un contesto pieno di iniziative e spazi dedicati alla diffusione dell'arte, della cultura e della conoscenza mi dà una carica in più. Per la serie non saremo da soli con Alessandra nell'avventura educativa. Non sono, quindi, tra quelli che sono pronti a demolire con critiche, alle volte anche pretestuose, questo passo in avanti per la città. E devo dare atto che proprio la vivibilità di Palermo, in questi ultimi anni, per molti versi è migliorata e di tanto. Sono tornati i giochi in molti spazi, il centro è a misura d'uomo grazie alle pedonalizzazioni. E anche spostarsi con i mezzi pubblici è più facile (presto un reportage video). E' vero, ci sono anche le periferie da recuperare, le scuole da dotare di impianti di riscaldamento. Ma Palermo oggi ha una vivacità particolare. E in questo senso le iniziative private trovano spazi maggiori. E' il caso del Parco della Salute "Livia Morello". Sono ottomila metri quadrati di terreno tra il Nautoscopio e il prato del Foro Italico. L'iniziativa è stata promossa da "Vivi sano onlus" ed è dedicata a Livia Morello, figlia del mio collega di lavoro Angelo, deceduta all'età di diciotto anni per una rara cardiopatia. All'interno di quest'area che guarda su Porta Felice ci sono scivoli, dondoli, altalene, attrezzi in legno per bambini ma anche una zona mobilità, un percorso sensoriale con l'itinerario tattile per ipovedenti e un campetto per il calcetto e tante altre attività.

Domenica scorsa, complice una splendida giornata, abbiamo portato Rosa Maria al Parco della Salute. Parcheggio non troppo complicato (almeno fino alle 11) e giochi ben tenuti. Dopo una fase iniziale di timidezza, Rosa Maria si è lasciata andare a corse sfrenate e alla "prova" dei giochi installati. Molti sono per bambini con un'età superiore ai tre anni. Ma si trova sempre il modo per divertirsi. Ovviamente off limits sono le altalene che vedono le bambine inamovibili ondeggiare all'infinito. Il moto perpetuo sembra qui prendere forma. Dopo venti minuti di attesa per far salire Rosa Maria ho desistito e abbiamo fatto giochi da maschiacci.

E' una bella occasione anche per l'interazione degli stessi bimbi che si trovano a condividere spazi accoglienti e funzionali. Unico neo l'assenza di una ringhiera in prossimità del mare. I giochi sono assai distanti dall'area dei frangiflutti, ma come ben sappiamo, i bimbi sono imprevedibili. All'interno non mancano segnali di pericolo... è bene quindi tenere sempre gli occhi aperti. Ottima la pulizia e ottimo anche il servizio di vigilanza. Una garanzia in più per bimbi, mamme e papà.




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