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Come andare al supermercato senza passeggino

La verità è che l'improvvisazione è il migliore modo per trovare soluzioni geniali a basso impatto emotivo. Questa frase farraginosa per raccontarvi come abbiamo fatto ad andare in un ipermercato, senza passeggino e con la bimba che si è addormentata durante il percorso in auto. Insomma, nulla di nuovo per chi si muove con una bambina di due anni. Parliamo di un fatto che ci accomuna a tantissimi amici. E' comunque doveroso fare una premessa. Fino ad oggi con Alessandra per le trasferte in auto ci siamo sempre mossi con il passeggino. Abbiamo un modello molto versatile e leggero. Ma quasi sempre, arrivati alla meta, la nostra vivace Rosa Maria non ne ha voluto sapere di salire a bordo e consentire lunghe e serene passeggiate. Nè tantomeno si è addormentata in auto. Tuttavia, in qualche sporadica occasione, abbiamo voluto sfidare il destino: muoverci senza passeggino, confidando in lunghe e movimentate passeggiate ma senza traino appresso. Ovviamente nulla da fare. La nostra cucciola in quelle occasioni si è - quasi scientificamente - addormentata in macchina. E così sono state quattro le soluzioni adottate: 

  • arrivati alla meta prendere la dormiente Rosa Maria in braccio rispettando una quasi equa alternanza tra mamma e papà (anche se Alessandra ha una tenuta migliore della mia)
  • giunti sul posto trovare un parcheggio all'ombra o in un luogo sicuro, tenendo un presidio in macchina mentre l'altro/a spiccia le faccende
  • si rientra immediatamente a casa
  • nel caso in cui la piccola si addormenta nella prima parte della mattina, si comincia a vagare in auto alla ricerca di insondabili motivi esistenziali sperando in un risveglio che puntualmente non arriva nell'immediato.
Ieri, domenica 12 marzo, con Alessandra eravamo alla ricerca di un modo elegante e in sintonia con il resto dell'arredamento per montare alcuni scaffali sulla parete attrezzata. Abbiamo optato per un ipermercato specializzato nel fai da te. Durante il percorso in macchina abbiamo sentito all'improvviso il ronfare di Rosa Maria.  Ovviamente non avevamo con noi il passeggino. Sono bastati pochi millesimi di secondo per incrociare e ricambiare lo sguardo di sconforto di Alessandra. Ma ad un tratto arriva il suo colpo di genio. Sì, lo devo ammettere: ci sono momenti in cui mia moglie riesce a tirare il meglio di sé con trovate discutibili ma efficaci. Quindi, chapeau! 

- Amore perché non smontiamo il seggiolino e lo mettiamo nel carrello?
- Ale, ma stai dicendo sul serio? Hai presente la base del seggiolino? Scivolerebbe di continuo sul carrello in acciaio?
- Hai ragione... lasciamo stare. La tengo in braccio...

In realtà la trovata mi incuriosiva, e non poco. Sì, perché in fondo il carrello non è mai rigorosamente piano: è leggermente inclinato verso il manico. E poi non dovevamo perdere tantissimo tempo. E quindi una soluzione tampone poteva essere presa in considerazione. Proviamo. Parcheggiamo. Alessandra smonta il seggiolino, io scelgo il carrello migliore (ovvero con le ruote funzionanti)... Et voilà. Ecco a voi il risultato. Un comodo carrellopasseggino imbottito, con ammortizzatori e postura personalizzata e schienale reclinato.


Risultato: abbiamo potuto girare serenamente tra gli scaffali e vedere un sacco di cose. Rosa Maria ha dormito comodamente per buona parte del nostro girovagare.
Ps. Non abbiamo trovato gli scaffali per la parete attrezzata.

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