Ho una moglie straordinaria. Tranquilli, non mi devo fare perdonare nulla. Il perché di questa affermazione è presto detto. Oltre al fatto che soffre in modo sovraumano il caldo e il sonno durante la gravidanza, in assetto "ordinario" è capace di cose belle e grandi. Oggi, ad esempio, ha organizzato a casa nostra una festicciola con una modalità che merita di essere qui raccontata.
Sette giorni fa nasceva la nostra piccola Matilde. Sette giorni di amore e di scoperte. Non è la prima esperienza di bebè in casa nostra, ma vi assicuro che le cose nuove che accadono ci spiazzano tanto. A maggior ragione che c'è già Rosa Maria. Sperimentiamo, giorno dopo giorno, accenni di gelosia, così come azioni catalizzatrici di attenzioni.
E proprio per questo oggi l'espediente di una festa è stata una scelta azzeccata. A preparare la torta è stata, infatti, Rosa Maria. Una torta all'ananas, un desiderio espresso dal sottoscritto. Buonissima. Un coinvolgimento che ha scatenato la sua gioia. Abbiamo infatti festeggiato la sua prima settimana da sorella maggiore nella festa della prima settimana di Matilde.
Un modo per avvicinare le due sorelline. E ritagliarsi ancora più tempo con la mamma.
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Le due straordinarie cuoche di casa Villino |
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Una porzione della torta all'ananas preparata da Alessandra e Rosa Maria |
C'è da dire che Rosa Maria è premurosa e amorevole. Anche, e in questo periodo soprattutto, nei confronti della sorellina. Corre in soccorso quando è tempo di fare il cambio pannolino, così come vigila su di lei quando ci vede "distratti". Il punto è che non sempre è facile dividersi. Rosa Maria sta molto attenta ai tempi che si dedicano alla sorellina e a quelli che si dedicano a lei. Ascolta parole, vezzeggiativi, aggettivi... ode baci sulle tenere guanciotte anche a distanza di chilometri. E così mentre per la mamma l'allattamento giustifica il fatto che Matilde possa stare tra le mani di Alessandra, la stessa cosa non vale per me. Non appena prendo tra le braccia Matilde, lo sguardo di Rosa Maria somiglia molto a quello di Rambo.
Ovviamente al posto di quel pugnale immaginate un altro oggetto contundente che la mia piccola riesce a ricavare da innocui giocatoli. Questo viene utilizzato con forza e veemenza contro le spalle, le mie. "Papino vuoi un massaggino?", mi chiede con la testa chinata lateralmente con uno strano sorriso sul volto. Alle volte non avrei mai voluto vedere Misery non deve morire... Comincia così a percuotermi. Le dico - sorridendole anch'io - che magari non è il caso di continuare questo pestaggio. Lei comprende. Comprende che è il tempo di colpire anche la testa. Questa volta a mani nude. Il tutto accompagnato da un amorevole: "Papino, sei il mio papino: ti amo". Difficile vedere l'alba dentro l'imbrunire direbbe il mio caro Franco Battiato. Eppure siamo qui, con questa folle famigliola a vivere momenti alle volte esilaranti. Alla prossima.
3 Commenti
Delizioso racconto. Bravi. Anche noi con le nostre figliolette all'inizio abbiamo faticato... ma ora sono delle splendide adolescenti (PANICO)
RispondiEliminaBravi!
RispondiEliminaMi date una vostra mail? Voglio contattarvi per un'intervista sul mio blog?
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