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A Casa Villino la notte sembra giorno... e intanto saltello

Con Rosa Maria abbiamo sperimentato il brucomela al Giardino Inglese
 Cari amici di Papatumpete,
eccomi qui per aggiornare il mio diario di apprendista papà.  A Casa Villino la notte sembra giorno. Ma non viceversa. La nostra piccola Matilde Maria fa i conti con le colichette. E accanto a lei c'è la superwoman Alessandra. Anche in questa occasione non posso che fare le mie più sincere congratulazioni per la sua resistenza. Sì, perché Matilde, contrariamente a Rosa Maria, per frenare il suo pianto ha bisogno, oltre che delle poppate, anche di passeggiate notturne. Lunghe, lunghissime passeggiate su e giù per il corridoio.  E, quindi, per fare il ruttino o far passare le coliche, c'è solo un rimedio... la passeggiatina. Una faticaccia se immaginate di dover lasciare il letto nel cuore della notte... In ogni caso, un traguardo lo abbiamo raggiunto: Alessandra conosce ormai a memoria la programmazione televisiva del digitale terrestre da mezzanotte fino alle sei del mattino. Quest'ultimo, le sei, è l'orario in cui magicamente entrambe, Matilde e Alessandra, sprofondano nel sonno, per sfinimentoLa piccola e grande Rosa Maria, dal canto suo, ha ereditato dal padre l'udito selettivo. Io tendenzialmente non sento immediatamente il pianto di Matilde. A volte non sento manco quello di Alessandra... E la stessa cosa vale per Rosa Maria. Potrebbe esplodere tutto attorno a lei... ma lei rimane, con il suo visino angelico, a dormire candidamente. Nulla la turba. Neanche una variazione della mimica facciale per le urla di Matilde. Rumori, pianti, chiacchierate notturne, lei è lì che dorme.  Tuttavia non fa mancare il suo apporto alla veglia "all night long". Si inserisce a gamba tesa nella pausa di pianto di Matilde, per chiedere: IL LATTE, IL LATTE, IL LATTE... 

Per farvi meglio comprendere lo stato del sonno a Casa Villino vi mostro una cosa carina. Per i miei 40 anni mi è stato regalato uno smartwatch. Tra le funzioni più curiose c'è il monitoraggio del sonno e delle sue fasi. Secondo il grafico che elabora al risveglio, vengono evidenziati i momenti di veglia, la fase Rem, il sonno leggero e quello profondo. E' facile accorgersi quanti siano e in modo frastagliato durante la notte i risvegli di... compassione. Sono le parti in rosso. Quelle in cui avverto movimento. Sento Alessandra prendere la bimba in braccio, la vedo scendere dal letto. Avverto il pianto, i passi lungo il corridoio, l'accensione della tv... e poi, me nolente, cado in uno stato di estasi... ripiombando in una parvenza di sonno. Il sonno, quello bello, lo faccio mediamente dalle ventidue a mezzanotte. #Centoventiminuti di goduria.


Certo è che, se mettessimo a confronto quello mio e quello di Ale... non ci sarebbe gara. Una lunga e ininterrotta linea rossa seguirebbe parallelamente l'asse con gli orari. Quindi, come si dice, piango con un solo occhio.  E mi godo quei momenti di sonno e sogno. 
Il "gioco del saltello" per il compleanno di Costanza è stata la principale attrazione
Ma andando anche a note più giocose... vi posso raccontare che Rosa Maria ama saltellare. Saltella sul letto, sul tappeto, in ascensore, sul passeggino... su qualsiasi superficie Rosa Maria saltella. Saltella quando balla e quando racconta episodi in modo divertito, quando gioca e quando corre. Questa cosa mi fa davvero impazzire perché mi rivedo tantissimo. Quando ero piccolo non stavo mai fermo. Saltellavo anch'io di continuo. E ricordo che una volta ci fu una insegnante che disse a mia madre che ero ipercinetico. Insomma la mia vivacità era preoccupante. Non riuscivo a stare fermo in classe (anche perché non volevo stare in classe), facevo domande...  In verità, saltellare mi divertiva un sacco. Mi dava quel senso di libertà... ma celava anche un tentativo: quello di provare a volare. Sì, perché diciamocelo chiaramente, ho sempre pensato che l'uomo possa essere in grado di librarsi per aria. Si tratta solo di attendere che l'essere umano prenda coscienza di certe dimensioni quantistiche... 
Mi prenderete per pazzo, lo so. Ma sin da quando ero piccolo ho sognato di volare. In ogni senso. Anche i miei sogni (quelli ad occhi chiusi), che meriterebbero un blog a parte, mi vedono spesso in volo che osservo dall'alto situazioni o luoghi. Ci sono anche quelli in cui mi muovo da un punto all'altro volando.  Un sogno assai ricorrente che ad oggi mi dà un senso di compiutezza. Quando volo nei sogni sono felice.


Detto questo torno al mio ipercinetico lavoro. Vi ringrazio anche per le visite che regalate a questo mio blog. Sono cresciute tantissimo nell'ultimo periodo. E il merito è di tutta la mia folle famigliola, fonte inesauribile di ispirazione :-)

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